Presentazione dei risultati
Il sito contiene il nuovo inventario dell’archivio della Casa di San Giorgio e una serie di notizie complementari per approfondire la natura e i caratteri dell’ente. A queste ultime si perviene intuitivamente selezionando i titoli delle varie sezioni (La Casa di San Giorgio, L’inventario dell’archivio, Strumenti di orientamento) e cliccando sui rispettivi paragrafi. Più complesso è l’accesso all’inventario vero e proprio, che può essere esplorato partendo dalle singole aree oppure con la ricerca avanzata, alla quale si rimanda.
Nell’esplorazione diretta, la scelta di un’area apre nel margine sinistro l’elenco a cascata dei rispettivi settori e nella parte centrale due ordini di notizie: 1) la qualifica area che indica il livello di classificazione a cui ci si trova, il suo nome completo, il numero complessivo delle sue unità, il numero dei settori che la compongono, il loro nome e il criterio con cui l’area è stata ordinata; 2) una descrizione delle attività che fanno capo all'area. Se all'interno di un'area si seleziona un settore sottostante, sul lato sinistro si dispiega sotto il settore la lista delle serie di cui è formato e nella zona centrale compaiono, come nel caso precedente, due ordini di notizie: 1) la qualifica "settore" che indica del livello di classificazione a cui ci si trova, il suo nome per esteso, la consistenza numerica complessiva, gli anni estremi coperti dalla documentazione, il numero delle serie di cui è formato, il loro nome e il criterio con cui il settore è stato ordinato; 2) una descrizione del contenuto del settore. La scelta di una serie elencata all'interno di un settore, senza modificare il lato sinistro, apre al centro una zona in cui compaiono due ordini di notizie: 1) la qualifica "serie" che indica il livello di classificazione a cui ci si trova, la sua denominazione completa, il numero complessivo delle unità incluse, gli anni estremi coperti dalla documentazione, il numero delle sottoserie in cui sono raggruppate (se ve ne sono), il loro nome e il criterio con cui le rispettive unità sono state ordinate, vale a dire disponendo una dopo l'altra le sottoserie funzionalmente diverse oppure riunendo insieme le unità dello stesso anno indipendentemente dalla sottoserie di appartenenza; 2) l'eventuale illustrazione del contenuto della serie, al cui termine un comando schiude l’elenco delle unità archivistiche. Si parla di “eventuale” illustrazione perché le serie hanno normalmente un titolo sufficientemente esplicativo del contenuto per cui si può andare immediatamente alle schede; un’introduzione è apparsa necessaria solo nei pochi casi in cui il titolo non richiamava subito la natura del contenuto. Nell'elenco le singole unità sono disposte in ragione di una per riga e di ciascuna si forniscono alcuni elementi sintetici che sono distribuiti in dieci colonne e che, procedendo da sinistra a destra, hanno il seguente significato: 1) il numero progressivo di inventario assegnato dal data base al pezzo, variante da 1 a 40220 e identificativo del pezzo all’interno del catalogo unificato; 2) l'anno o gli anni estremi di competenza del pezzo, ossia il periodo a cui si riferisce la documentazione indipendentemente dalla data in cui è stata redatta; 3) l'attendibilità dell'attribuzione precedente, contrassegnata da una crocetta qualora sia di natura ipotetica; 4) il nome della sottoserie, se esiste, a cui l'unità si riferisce; 5) la tipologia specifica del pezzo; 6) l’anno o gli anni estremi di redazione, che possono anche essere diversi da quelli di competenza (si pensi a un registro redatto nel sec. XVII che riporta in copia documenti del sec. XIV); 7) l'attendibilità dell'attribuzione precedente, contrassegnata da una crocetta se è di natura ipotetica; 8) il volume in cui è inserita e il numero che le è assegnato, nel caso in cui la scheda sia inclusa nell'inventario a stampa pubblicato dal 1989 al 2002, ovvero l'espressione "new" qualora si tratti di un pezzo ivi non contenuto e schedato successivamente; 9) il numero provvisorio della collocazione archivistica, nel quale la parte intera indica la pandetta sommaria ove il pezzo è elencato (contrassegnata da un numero digitale come nel prospetto inferiore) e la parte decimale (esclusi gli zeri a destra della virgola) il numero di inventario. Ad esempio, il n. 181,01703 si riferisce all’unità elencata nella pandetta n. 181 con il n. particolare 1703; 10) l’eventuale disponibilità di una riproduzione digitale del pezzo. Selezionando infine il numero di inventario collocato nella colonna sinistra dell’elenco, compare la descrizione dell’unità che si compone di due sezioni. Quella superiore è riservata al titolo, che è stato riprodotto nelle sue formulazioni più significative; quella inferiore è stata costruita secondo i criteri specificati altrove e comprende la definizione tecnica del pezzo, la descrizione del contenuto, le caratteristiche materiali, i collegamenti con altri registri e la sigla del redattore.
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